sabato 6 luglio 2019

Immortalità: Work in progress

Non ho molto tempo (per fortuna devo dire) da dedicare ai miei innumerevoli blog, tanto diversi tra loro. Oltre a questo ne curo uno di Storia, uno sulle Neuroscienze, uno di Geopolitica, e molto altro ancora. Ma dedico un minuto del mio pochissimo tempo volentieri ad una breve rassegna stampa.

Ci sono degli interessanti movimenti nella "Silicon Valley", ce lo dice questo articolo del 2018, ed a riferire è Enrico Marro nientemeno che su Il Sole 24 Ore, quindi avrei pochissimi dubbi, o nessun dubbio, sulla attendibilità della notizia.

Nell'articolo, è intrigante la riflessione di Peter Thiel,  cofondatore di PayPal. Chi mi conosce anche non troppo bene, sa che il sottoscritto non impazzisce per i tedeschi, ma quando uno dice

"La maggior forma di diseguaglianza umana è tra chi è vivo e chi non lo è più",

per come la vedo io è da consacrare tra gli Dei.

E' pur vero che sfogliando il curriculum di Peter Thiel (su Wikipedia), mi lascia perplesso la sua appartenenza al "Bilderberg". Questo gruppo è piuttosto oscuro, e il mio timore è che chi fa parte di queste cricche e si occupa di immortalità, non voglia affatto condividere le sue scoperte con il mondo ma piuttosto (cosa che odio e disprezzo con tutto me stesso) vorrà rendere immortali un ristretto gruppetto di soggetti magari multimilionari. Non basta scoprire l'immortalità, bisogna fare in modo che sia accessibile non ai ricchi, ma semmai AI GIUSTI. E qui immagino le reazioni dei detrattori con frasi del tipo "e chi lo stabilisce chi è giusto? Chi ti credi di essere, ti sostituisci a dio?" Guardate non sarò certo io a stabilire chi meriti l'immortalità o meno, ma di certo non la concederei solo per censo, e di certo non ai criminali accertati, a meno che, come dicevo in un precedente articolo, non troviamo un modo scientifico di emendarli totalmente dalle loro inclinazioni verso il male.

A quanto pare, nonostante gli ultimi rantoli dei luddisti, l'immortalità, anzi, la sconfitta della morte, è un evento imminente, e sul quale si sta lavorando seriamente.

A conferma di ciò, vi riporto anche un articolo preso da uno dei mille blog luddisti.

Se avete il coraggio di leggerlo (io non ce l'ho avuto, lo confesso), dateci un occhiata, a me basta e avanza leggere il titolo "l'immortalità è vicina".
Ebbene, se persino i più feroci nemici dell'immortalità sono costretti ad ammettere che, si è vicina, allora veramente siamo sulla buona strada.

Ad Maiora.

F.B.

martedì 14 marzo 2017

Un anno fa

Cara mamma
Esattamente un anno fa, nel pomeriggio, dopo che per la prima volta in una settimana i medici ti trovavano leggermente migliorata, smettevi di respirare. E il cuore smetteva di battere.
Ma non immediatamente. Perché quelli che non ci sono passati e che hanno magari solo visto qualche film, o hanno sentito qualche sprovveduto ingenuo che pontifica di "buona morte", credono che sia cosa rapida ed indolore.
Se sapessero, se solo immaginassero con quale straordinaria tenacia il nostro organismo si aggrappa ad ogni battito, ad ogni respiro, ad ogni singolo parametro vitale, direbbero molte meno fesserie, ma dobbiamo sopportare questo ed altro purtroppo.
E così dopo che per ben sei volte il tuo tracciato aveva sussulti, alla fine hanno "formalmente constatato la morte".
Siccome sia il nonno, che il babbo, che noi tutti abbiamo sempre considerato il morire come un problema da risolvere, una malattia da curare, e non la fine di tutto come certe morali vorrebbero, e come dovrebbe essere, abbiamo fatto in modo di metterti al sicuro, dove sei al riparo da danni.
Quando tra 20 o al massimo 30 anni (dicono che sono ottimista, io dico che sono loro i pessimisti) ti risveglierai, spero tu abbia il babbo Dino al tuo fianco.
Il babbo ancora "non è in sicurezza", ma contiamo di studiare una soluzione anche per lui.
Quando ti rimetteranno in funzione, il mondo sarà sicuramente migliore di adesso. Avremo robot di ogni dimensione che ci aiuteranno in ogni mansione. Sicuramente dovrai a loro, nella versione microscopica, i "nanobot", la riparazione dei danni nel corpo, numerosi e gravi, che ti hanno temporaneamente fatto cessare le funzioni vitali.
Quando ti risveglierai, ti diranno solo che hai fatto un sonno più profondo del solito, perché ti sei sentita poco bene.
Forse avrai qualche difficoltà a ricordare e qualche esperto cognitivista sarà li ad aiutarti. È per questo che abbiamo ore e ore di filmati di noi in casa o altrove, come ausilio alla memoria.
Ci auguriamo di no, ma può darsi vi sia il solito personaggio malevolo che, sperando di recarti danno, o trauma, ti farà vedere ritagli di giornale dove si parla di te ibernata, morta, lontano, a 200 sotto zero ecc. ecc. sperando che tu abbia chissà quale trauma.
Non conoscono però Cecilia. Non sanno che sei "tosta" e che nulla ti può sconvolgere. Sarò io stesso o magari babbo a dirti come sono andate le cose. E già immagino la tua reazione.
Una fragorosa risata.
Una risata di quelle che facevi quando ti raccontavo qualcosa di straordinario, di incredibile, di curioso o di grottesco.
Una risata come nel caso ti raccontassi che sono stato a parlare di te su Sky ed una dei tuoi personaggi televisivi preferiti mi ha intervistato parlando di te, mandando in onda foto tue che hanno visto ovunque, anche all'estero. Anzi te lo dico subito, " stacci provvista" come si dice nel tuo dialetto, che potresti incontrare persone che ti tratteranno come un personaggio famoso. Gente mai vista e conosciuta che ti dirà "ma lei è Cecilia... la prima... ".
Tra breve lo faranno in molti quello che hai fatto tu.
Lo faranno qui e a costo minore, e forse non sarà nemmeno necessario scendere a 200 sottozero ma questo è un altro discorso.
Lo sai come sono gli italiani no? Ci vuole tempo per metterli in moto. Ma ti ricordi le chiacchierate di scienza che ci facevamo?
Gli italiani possono sembrare meno svegli di altri, più presi da frivolezze, ma non è così.
Pensa solo all'elettricità. Volta, italiano, l'ha scoperta, assieme ad un altro italiano, Galvani. Pacinotti, italiano, ha trovato il modo di usarla, e Colombo (non Cristoforo, l'ing. Giovanni) il primo fuori America a produrla al mondo.
Vedrai che ci faremo onore anche nello sconfiggere il problemino della morte.
Ci vediamo presto mamma. E vedi di farmi appena puoi uno di quei ciambelloni di cui andavo pazzo. Ti voglio bene.

lunedì 16 gennaio 2017

La cosa peggiore che puoi fare a un crionista?

Uno dei paradigmi che la filosofia crionista, o magari più correttamente, la filosofia immortalista muta è quello della morte come evento peggiore.
Questo articolo mi viene ispirato da una chiacchierata avuta oggi con un crioentusiasta, un crionista appunto. Un non addetto ai lavori. O meglio, un non del tutto addetto ai lavori che mi induceva appunto a considerare quale potesse essere la cosa peggiore che possa capitare ad uno che intende mantenere al meglio il proprio corpo post mortem per garantirne un ripristino nel miglior modo possibile.

Ce lo dice la definizione stessa.
Non riuscirci! Diventa una vera psicosi. Pensaci. Hai ibernato tuo padre, tua madre, tuo fratello, uno dei tuoi figli.
L'ultima cosa che vuoi è che qualcosa vada storto.
Molti delle centinaia di persone che mi avvicinano per avere informazioni mi dicono: "ma ci sarà da fidarsi?", "il corpo è inerme, un oggetto, è nelle mani di perfetti sconosciuti. Sei sicuro che si trovi dove ti dicono?", ma una mi ha sconvolto più di tutte. "E se iniziassero a chiederti più soldi, o a essere più insistenti? E se ci fosse un intoppo nei pagamenti? E se perdi il lavoro e salti una rata? Non è che poi arriva la minaccia di far sparire il corpo?"
A dirla così sembra un ragionamento improbabile ed assurdo. Per certi versi lo è. Ragionando da persone coscienzose dici che nessuno lo farebbe
Ma potrebbe farlo. E questo basta.
Esiste un codice etico che salvaguarda il criopaziente? In caso di problemi con i pagamenti cosa fanno le società crioniche?
È plausibile il timore che "se non paghi tutto o se non paghi alla velocità prestabilita ti faccio cremare il corpo?"
Il criopaziente non si opporrebbe di certo. La famiglia? Si opporrebbe ma da terra assai remota. E cosa potrebbe ottenere in quel caso? Rogatorie? Cosa?
Dobbiamo avere fede assoluta nella coscienza dell'operatore.
Sicuramente. Ma, se dovesse cambiare la dirigenza del gruppo? Se dovesse arrivare un bel giorno un'amministratore delegato spietato che decide di fare spazio per togliersi dalle scatole quelli che ritardano nei pagamenti?
Ecco perché tutti noi dobbiamo fare in modo che la Crionica e la Scienza della Preservazione cresca a vista d'occhio. Solo in questo modo si fa massa critica e si impongono regole etiche internazionali certe. Perché il pericolo è in agguato. E chi ci va di mezzo è la intera credibilità della Crionica. Ovunque. L'idea terribile paventata da chi vuol screditare parlando di mero business diventa realtà.
Ecco perché il mio amico sfondando una porta aperta mi ha detto "io sarò fiducioso nella Crionica solo se ogni nucleo familiare avrà il proprio Criodeposito di famiglia di cui occuparsi direttamente.

sabato 31 dicembre 2016

Una singolare teoria sull'anima. Le "antenne accordate"

Una delle più grandi incognite sul risveglio dei Preservati è se sarà presente o meno la Coscienza, la Consapevolezza di sé, dell'essere un individuo ben preciso, con proprie memorie ed esperienze.
Io ad esempio, per agevolare il ritorno della coscienza mia e dei miei cari, laddove fosse necessario, ivi inclusa mia madre Cecilia, ho prodotto una "immagine ambientale della coscienza", ossia una registrazione di ore di vita in casa e fuori, ore di vita quotidiana, dalle quali magari per chiave di memoria riattivare i ricordi.
Un criterio non lontano da quello utilizzato per richiamare la memoria in chi l'ha perduta.
Ma la domanda che tutti si pongono da sempre, almeno da quando si è consapevoli di essere mortali è "dopo morti la coscienza dove finisce? Muore col corpo?".
Uno dei motivi per cui si corre freneticamente con il protocollo post mortem (crionizzazione, perfusione etc,) sui Criopazienti è proprio per tentare di arrestare dei processi di alterazione neurocellulare che si teme possano compromettere il ripristino completo della coscienza.
Dall' "Anck" il soffio vitale degli antichi Egizi, alla Metempsicosi, all'Anima immortale di tradizione ellenistica e giudaico cristiana, alla Reincarnazione, ed alla presenza degli Spiriti, dei Fantasmi, ai 24 grammi, all'ultimo respiro, ogni cultura umana ha la sua spiegazione ed interpretazione del "passaggio" e dell'eventuale ritorno, ma c'è una teoria poco nota ma di impronta decisamente scientifica, che si fonda su principi di fisica che vorremmo sottoporvi.
Si parte da una considerazione probabilistica. La vita sulla terra e nell'intero universo se fossimo l'unico pianeta vivo, ha avuto oltre tre miliardi di anni per evolvere. Essa è evoluta per approssimazioni e correzioni successive. Dall'organismo monocellulare, al tessuto, alla forma acquatica, a quella terrestre vertebrata, volante e deambulante, poi al sangue caldo, fino alla posizione eretta fino alla Coscienza degli Homini Sapiens. Un tempo immenso, un processo immane di evoluzione, di progressi infinitesimi, tuttora in corso.
La natura fa in modo che la vita ed ogni suo miglioramento abbia il massimo di probabilità di successo e di riproduzione e sviluppo. La Coscienza è una evoluzione della vita, uno dei passi più immensi della natura. È mai possibile che tre miliardi di anni per evolvere una coscienza e poi vederla svanire con la morte nell'arco di pochi decenni? Spegnersi o "dissolversi come lacrime nella pioggia " come dice Roy Batty l'androide in Blade Runner?
Ed ecco allora l'affascinante ipotesi che mutua dai Sistemi di Information Tecnology e di Comunicazione, il "backup della Coscienza".
Nell'imminenza del trapasso, un po' come succede ad un personal computer quando improvvisamente manca la corrente, si attiverebbe una procedura di emergenza ed un "nucleo di coscienza " verrebbe salvaguardato dalla imminenza dello "spegnimento del corpo".
Ma salvaguardato come? Dove?
Il nostro cervello si sa, è un dispositivo elettrochimico, esso opera mediante l'uso di segnali elettrici, tant'è che una delle poche misure possibili, l'Elettroencefalogramma misura macroscopicamente la attività elettrica della parte più superficiale del cervello, la sua corteccia. E come è noto a chi mastica un po' di elettrotecnica, dove c'è attività elettrica c'è un campo elettromagnetico, insomma onde elettromagnetiche irradiate, trasmesse.
Il cervello quindi di norma si comporta a tutti gli effetti come una antenna, una antenna a bassissima frequenza, ed a bassissima potenza di trasmissione, ma pur sempre una antenna.
Non solo. Dai rudimenti sulle Antenne sappiamo che più la frequenza di trasmissione è bassa e più il segnale viaggia lontano, a parità di potenza di trasmissione. Ecco perché le onde di Radio Vaticana arrivano in ogni parte del globo.
Quindi il cervello è una sorta di antenna trasmittente, e può essere captata anche a grande distanza se si dispone di una antenna ricevente sufficientemente sensibile. Certo sono non microsegnali, ma nanosegnali, infinitesimi che si confondono col rumore elettromagnetico circostante.
A meno che non vi sia un opportuno filtraggio, e vedremo cosa si intende per ciò, quindi è inutile che tentiate con la radio di leggermi il pensiero.
Che antenna può ricevere il segnale radio cerebrale? Indovinate un po'? Esatto, un altro cervello! Come è sorgente può essere per legge di reciprocità un valido destinatario.
Stiamo fornendo una teoria elettromagnetica della "telepatia"? Non proprio. Infatti se i cervelli fossero talmente "di bocca buona" da ricevere i segnali e.m. da altri ed essere in grado di decodificarli, vista la mole di segnali cerebrali a bassissima intensità da cui siamo circondati, impazziremmo rapidamente. Siamo già in difficoltà con la nostra personale attività elettrica cerebrale che gestire anche interferenze dall'esterno sarebbe psichicamente letale.
Per farvi capire come sia delicata la attività elettrica cerebrale vi basti pensare che di norma una cosa fortemente invalidante come un attacco di panico, o ancora peggio, un attacco epilettico, sono associati ad una anomala, intensa attività elettrica dell'encefalo.
Allora? Quando e come e chi può leggere i miei "radiopensieri"? O quello che trasmette il cranio?
Di norma questa attività è trascurabile, e comunque diciamo che è sufficientemente "criptata" da non essere decodificabile da altri, anche se ogni tanto qualche "sensitivo" vanta capacità di "antenna" in questo senso.
Ma c'è un momento nella vita del funzionamento del cervello che la sua capacità di trasmettere sarebbe vitale, e tanto e tanto efficace e robusta da trasmettere in modo sufficientemente potente e leggibile da restare a lungo nello spazio, si pensa addirittura in eterno, come ogni buon segnale radio che si rispetti.
È ipotizzato allora che a partire da un certo istante t0, sotto certe condizioni che chiameremo tanatologiche, ossia un quadro clinico irreversibile che porterà la persona a morire, il cervello ed il corpo si configurino per una trasmissione finale, speciale, completa e più potente, che contenga un pacchetto radio con i dati di ripristino della coscienza.
Avete capito bene? Questo segnale viene spedito come onde elettromagnetiche ossia un segnale radio, viaggia secondo schemi noti in Teoria dei Campi Elettromagnetici fino al giorno in cui non verrà captato da una antenna ricevente "accordata" in grado di spacchettarlo ed usarlo per il ripristino della coscienza.
Quindi al risveglio dal sonno del Criopaziente.
Questo spiegherebbe anche fenomeni come la Reincarnazione. Non sarebbe altro che la nascita di un nuovo individuo con una chiave di codifica compatibile con il pacchetto dati del reincarnando.
Ma questo se così fosse, risolverebbe il dilemma sulla fine della coscienza.
È una mera ipotesi, ma affascinante e volevo sottoporla a Voi lettori.

domenica 25 dicembre 2016

Abbiamo creato un gruppo su Facebook

Abbiamo una ulteriore piattaforma di comunicazione.
Sul socialnet Facebook abbiamo creato  gruppo:
"Criopreservazione in Italia, il caso di Cecilia Iubei" dove portiamo all'attenzione della rete la vicenda di nostra madre e mettiamo a disposizione uno spazio di discussione sulle tematiche della Criopreservazione e della Life Extension.

domenica 18 dicembre 2016

Chi ha detto che il Cristianesimo è contrario al Transumanesimo?

Chi ha detto che il Transumanesimo, in particolare le scienze e le tecnologie della Estensione della Vita, e del Ripristino della Vita, ivi inclusa la Preservazione e la Criopreservazione sono in qualche contrasto con i dettami o i dogmi del Cristianesimo?

Bhe a dire il vero qualcuno lo ha detto, o meglio ci ha provato da vari pulpiti.

Tempo fa abbiamo riscontrato che alcuni siti di area cattolica rappresentavano una posizione che sembrava ostile al Ripristino della Vita. A tal fine citavano alcuni passi di Lettere di San Paolo.

Ma realmente il Cristianesimo impone la invalicabilitá assoluta del confine stabilito dalla morte?

Lasciamo stare il fatto del limite superato da Cristo stesso che riguarda un soggetto che è al tempo stesso Divino ed Essere Umano. Così come espresso nei dogmi fondamentali di tale Credo. Egli in quanto afferente al Divino trascende la natura mortale dell'individuo. In altre parole a Lui è concesso.
Ma solo a lui?

Facciamo un semplice ragionamento.

Se riportare in vita un morto fosse categoricamente e perentoriamente contrario a ciò che prescrive il Cristianesimo noi come minimo ci aspetteremmo che qualora vi fosse stata una richiesta a Cristo in questo senso, Egli avrebbe sicuramente rifiutato. Ed avrebbe Egli stesso sancito la intangibilità di tale evento ed avrebbe ammonito al rispetto della morte!

A questo punto invece vi riportiamo un famosissimo episodio così come riportato nel Vangelo di Giovanni.

Giovanni 11,1-45

La risurrezione di Lazzaro
1 Era allora malato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta, sua sorella. 2 Or Maria era quella che unse di olio profumato il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; e suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». 4 E Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è a morte, ma per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato». 5 Or Gesù amava Marta, sua sorella e Lazzaro. 6 Come dunque ebbe inteso che Lazzaro era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove egli era. 7 Poi disse ai suoi discepoli: «Torniamo di nuovo in Giudea». 8 I discepoli gli dissero: «Maestro, i Giudei poco fa cercavano di lapidarti e tu vai di nuovo là?». 9 Gesù rispose: «Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo, 10 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». 11 Dopo aver detto queste cose, soggiunse: «Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a svegliarlo». 12 Allora i suoi discepoli dissero: «Signore, se dorme si riprenderà». 13 Or Gesù aveva parlato della sua morte, essi invece pensavano che avesse parlato del riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto. 15 Ed io mi rallegro per voi di non essere stato là, affinché crediate; ma andiamo da lui». 16 Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui». 17 Arrivato dunque Gesù, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. 18 Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi. 19 E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. 20 Marta dunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto, 22 ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 Marta gli disse: «Lo so che risusciterà nella risurrezione all'ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. 26 E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?». 27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che doveva venire nel mondo». 28 E, detto questo, andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29 Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui. 30 Or Gesù non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato. 31 Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: «Ella se ne va al sepolcro per piangere là». 32 Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesù, e lo vide, si gettò ai suoi piedi, dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». 33 Gesù allora, come vide che lei e i Giudei che erano venuti con lei piangevano, fremé nello spirito e si turbò, 34 e disse: «Dove l'avete posto?». Essi gli dissero: «Signore, vieni e vedi». 35 Gesù pianse. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come l'amava!». 37 Ma alcuni di loro dissero: «Non poteva costui che aprì gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?». 38 Perciò Gesù, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro; or questo era una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra. 39 Gesù disse: «Togliete via la pietra!». Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, poiché è morto da quattro giorni». 40 Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41 Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesù allora, alzati in alto gli occhi, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato». 43 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Allora il morto uscì, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 45 Allora molti dei Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto tutto quello che Gesù aveva fatto, credettero in lui.

Questo è il famoso miracolo della Risurrezione di Lazzaro.

Gesù si reca da questa famiglia e riporta in vita un morto. Morto da ben 4 giorni, che vuol dire già oltre i limiti di buona Criopreservazione. Con un Indice che sarebbe stato già sotto 100% anzi forse addirittura sotto 90% con processi di alterazione già in corso.

Si potrebbe obiettare che fosse un atto simbolico. Ovviamente come ogni altro Miracolo.

La verità è che Gesù riporta in vita un morto. Se fosse un atto contrario alla Fede non lo avrebbe compiuto!

E a chi obietta ancora che solo Lui in virtù della Sua speciale natura può compiere tali atti allora dovrebbe obiettare sull"intero insieme di miracoli di guarigione compiuti da Cristo. Dal sanare gli storpi al ridare la vista ai ciechi vi sarebbero una quantità enorme di specializzazioni mediche opinabili. Ortopedia, Oculistica e così via.

Ed è talmente vero che la Religione Cristiana non è in contrasto con il Transumanesimo e la Criopreservazione che la Chiesa Russa Ortodossa, ce lo fa sapere il Dott. Danila Medvedev della KrioRus, ha già aperto alle posizioni transumaniste.

martedì 29 novembre 2016

Gli amici di Estropico parlano dell'intervista su Mattino Cinque



Se c'è un organo di riferimento per tutta la comunità Transumanista, Longevista italiana, da lungo tempo è indubbiamente il sito "Estropico". Da molto tempo, con grande serietà, e competenza, vari autori tra le mille difficoltà che un paese dove appena arriva una novità qualsiasi luddista si sente in dovere di fare del suo peggio per screditare la Scienza, gli amici di Estropico sviluppano temi, scrivono articoli, fanno conoscere la realtà nazionale ed internazionale di un mondo che è ormai imminente, quello in cui la Vita supererà il limite mortale.

Questo è l'articolo che vi invito a leggere.

L'articolo parla di Filippo Polistena, senza il quale, va ricordato, non sarebbe stato possibile riuscire a portare mamma Cecilia in salvo in Russia. E quando dico "in salvo" mi riferisco a tutta una serie di questioni importantissime. Perchè adesso si sta Preservando al meglio, ma anche perché le attività di burocrazia sono tali da procurare sempre una certa apprensione. Un visto, un timbro, una approvazione, una richiesta, una domanda, una qualsiasi procedura va svolta secondo criteri che prevedono tempi ed iter non sempre rapidi, e non sempre di esito certo e Filippo ha assolto a questa parte al meglio, tenuto conto della pressoché assoluta novità, senza indugi, senza perdere tempo insomma.
Estropico, ma questo sarà Filippo a dirlo compiutamente, chiede se è in grado di eseguire la Perfusione. Mi risulta di si, perchè venne l'Equipe di Filippo a valutarne la fattibilità nell'immediatezza del decesso, ma essendo ormai il Paziente "Frozen", portato al di sotto dello zero in Cella, non fu possibile eseguirla, quindi Filippo è in grado di perfondere un Paziente perfettamente.

Mi ha fatto un immenso piacere leggere il commento, laconico, anche perchè i comportamenti non meritano molto altro, del "dialogo sui massimi sistemi" intrattenuto a Mattino Cinque da me ed una illustre politica

"C'e' anche un video di Mattino Cinque con un'intervista al figlio della signora ibernata in Russia (Fabrizio Baldi), con Alessandra Mussolini nel ruolo dello scettico di turno (che tristezza...) e Filippo Polistena. Quello che m'e' piaciuto di piu' e' stato Baldi, il quale e' riuscito ad illustrare i concetti principali della crionica in modo chiaro e pacato, nonostante le frequenti interruzioni e la mancanza di bon ton della Mussolini... "So che ne ho già parlato, ma mi preme ribadire la differenza di stile tra un altro illustrissimo personaggio televisivo e giornalistico come Guzzanti che pochi giorni prima nel ruolo dello scettico era stato un vero signore.

Si amici di Estropico, possiamo solo dire "che tristezza", e suona persino grottesco e oltremodo offensivo contrapporre in quella sede il  profondo pensiero della interlocutrice  "piuttosto che congelare come un sushi pensiamo alla ricerca scientifica".

Ma qui voglio dire ancora una cosa.

Guardate, se per ogni gratuita affermazione fatta da personaggi più o meno noti, più o meno politici, passati in TV, a favore della "Ricerca Scientifica" fosse corrisposto anche un solo euro sborsato da questi signori effettivamente a favore della Ricerca, a quest'ora l'Italia avrebbe più fondi per la ricerca di USA, Russia, Cina, ed Europa messa assieme.

Il messaggio "piuttosto facciamo Ricerca", assolutamente inappropriato, mira a contrapporre la Criopreservazione ad attività benefiche a vantaggio della Medicina Sperimentale.

Nulla di più ridicolo o sbagliato. Mi sembra ovvio che Ibernare un individuo è il piano B dopo che la Ricerca Medica, interpellata, cercata, incoraggiata, dal sottoscritto, purtroppo arrivati ad un certo punto ha i suoi limiti. Posso affermare che ho ben dieci anni di peregrinazioni presso vari centri di Ricerca dove tentavo di far curare mia madre, e proprio anche grazie alla Ricerca ed alla Medicina abbiamo potuto farla vivere ancora per tanti anni.
Ma è del tutto evidente che chi Criopreserva una persona, intende permettere a questa persona un "viaggio della speranza nel tempo", invece che nello spazio.
Ibernare, Criopreservare è come pagarsi un biglietto per il futuro, così come farebbe qualsiasi Paziente che viene a conoscenza di una nuova tecnica sperimentale da qualche parte nel mondo e si procura un biglietto aereo.